“E’ stata un partita negativa, una prestazione di livello troppo basso. Non siamo stati né aggressivi, né intensi, né precisi”. È deluso Stefano Pioli dopo la pesante sconfitta di Udine. E non cerca giustificazioni: “Abbiamo giocato evidentemente al di sotto delle nostre possibilità. Significa che abbiamo lavorato tutti male durante la settimana, compreso l’allenatore ha lavorato male. Purtroppo se scendiamo di livello rischiamo di fare prestazione del genere. Sono deluso. In campionato nell’ultima settimana abbiamo raccolto troppo poco. Dobbiamo rimboccarci le maniche per alzare livello di gioco, di attenzione e di determinazione”. Pioli non crede che la squadra abbia già al testa ai quarti di Champions: “Sarebbe grave se fosse così. E tra l’altro non c’erano segnali di un calo di attenzione. La verità è che siamo partiti male e abbiamo finito peggio”.
Il Milan con il cambio di modulo fatica a segnare. Il tecnico rossonero ribatte: “Io credo che nelle altre partite abbiamo rischiato meno e costruito di più. Il problema è che abbiamo giocato sotto ritmo e così diventa difficile essere pericolosi. Non è questione di sistema di gioco ma di qualità e intensità”. Detto questo Pioli non esclude il ritorno al 4-2-3-1 dopo la sosta: “Sì, potrebbe essere. Valuteremo tante cose anche in base agli avversari. Faremo di tutto per tornare a giocare il calcio più adatto alle nostre caratteristiche perché raggiungere i primi 4 posti è troppo importante”.
In chiusura un giudizio sulla nuova prestazione non sufficiente di Leao: “A Rafa ho chiesto di essere incisivo e dentro la partita. Qualche volta è stato più lontano dalla porta ma comunque le conclusioni più pericolose le ha fatte li. Tende troppo ad abbassarsi e questo limita le nostre potenzialità. Inutile però parlare troppo dei singoli, è tutta la squadra che avrebbe dovuto fare di più”.
L’unica nota lieta della serata è il ritorno al gol di Ibrahimovic, divenuto il più anziano marcatore in serie A a 41 anni e 166 giorni: “Sono orgoglioso di essere entrato nella storia di questo club, che ha una grande storia. C’è ancora spazio per le emozioni nella mia vita. Sono orgoglioso di aver indossato la fascia da capitano, Bennacer è entrato in camera mia e me l’ha data. Dispiace che il gol non ha portato i 3 punti. Erano 14 mesi che non iniziavo una gara dal 1′. Se sto bene posso giocare, non ho dubbi. Credo ancora in me stesso”.
Sulla gara lo svedese dice: Purtroppo non è andata bene ma bisogna continuare ad alzare il livello. Quando giochi da campione d’Italia è come una finale per l’avversario. Quest’anno siamo sotto pressione ogni giornata ed è normale quando si gioca per una grande squadra. Tutti vogliono batterci perché siamo campioni. Questa squadra non ha l’esperienza per giocare da campione d’Italia ed è per questo che abbiamo alti e bassi”.
Ibra purtroppo non potrà giocare in Champions: “Quando era il momento di mettere i nomi sulla lista Champions non ero pronto e quindi rispetto la scelta di Pioli”, sottolinea. “Ora posso solo preparare i compagni nel miglior modo possibile in allenamento. Futuro? Se sto bene, voglio continuare a giocare. Ho sofferto troppo in questi ultimi 14 mesi ed è una rivincita. Al Milan sto bene, vediamo cosa cerca la società. Io sono disponibile. Ho fiducia nella squadra che finora ha fatto bene e lo farà anche con il Napoli. Per l’Italia è molto positivo avere 6 squadre qualificate ai quarti nelle coppe europee. Questo significa che il campionato sta crescendo”.
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